Le Fibre Artificiali Vetrose (FAV), anche conosciute in lingua inglese come Man-Made Vitreous Fiber (MMVF) o Synthetic Vitreous Fibers (SVF), sono ad oggi il gruppo di fibre artificiali inorganiche più famose e commercializzate al mondo. Vengono utilizzate principalmente nell’isolamento acustico e termico di manufatti e degli edifici, e trovano quindi largo impiego nell’industria edile e tessile, come anche in altre attività industriali nel caso di utilizzo come rinforzo di materiali plastici.
Grazie alle loro caratteristiche chimico fisiche le FAV possiedono anche delle proprietà che, ai fini della tutela della salute, devono essere attentamente valutate: il diametro delle fibre e la composizione.
Il laboratorio a disposizione è dotato di microscopio a scansione elettronica (SEM), il quale permette analisi quantitative e qualitative estremamente accurate dell’esposizione dei lavoratori alle fav per la verifica del rispetto del limite di esposizione raccomandato
Valori di riferimento in ambienti di vita
In particolare, per le FAV, nella legislazione italiana non risultano valori limite o guida riguardo le concentrazioni medie giornaliere di fibre negli ambienti indoor-residenziali o in ambiente esterno;
Per le FCR le linee guida dell’OMS «Air Quality Guidelines of Europe-2000», riportano un indice di rischio unitario (UR) di 1×10-6, inteso come rischio addizionale al tumore che può verificarsi in una ipotetica popolazione nella quale tutti gli individui sono continuamente esposti, dalla nascita e per tutta la vita, ad una concentrazione di 1 f/l ovvero 1×10-3 f/m3 dell’agente di rischio. Per cui la concentrazione di FCR associata ad un rischio di 1:10.000, 1:100.000 e 1:1.000.000 è rispettivamente 0,1, 0,01. 0,001 f/m3 .
Altri riferimenti:
-In Francia l’AFSSET indica un range di valori relativi alle concentrazioni ambientali misurate di FAV in diversi siti nel territorio francese, ovvero tra 40 f/m3 per fondo rurale a 100.000 f/m3 per siti indoor con all’interno pannelli contenenti FAV danneggiati;
-L’agenzia Americana U.S. ATSDR ha elaborato per le FCR un livello di rischio minimo (MRL) pari a 30.000 f/m3 riguardo l’esposizione giornaliera ad una sostanza che non comporta rischio apprezzabile di effetti avversi non cancerogeni;
-L’USEPA, a seguito degli eventi dell’11 Settembre, raccomanda un valore di 0,01 f/cm3 (1×10-4f/m3) in riferimento non esclusivamente alle FAV ma in concomitanza con l’esposizione ad altre fibre come quelle asbestiformi.
Per saperne di più sulle fibre artificiali vetrose, scarica il documento “Fibre Artificiali Vetrose (FAV) – Quadro di riferimento”.