LO STUDIO CHIMICO AMBIENTALE è in grado di valutare la stabilità biologica di compost e/o rifiuti organici mediante la determinazione dell’indice di respirazione dinamico IRD ai sensi della norma UNI/TS 11184:2006 grazie al respirometro adiabatico Mega System
La stabilità biologica è intesa come la misura del grado di decomposizione della sostanza organica facilmente biodegradabile contenuta in una matrice. Tra le metodiche riportate in letteratura, la misurazione dell’attività respiratoria (test respirometrici) di una matrice organica è senz’altro uno dei parametri più significativi per determinare la stabilità biologica essendo collegata al metabolismo microbico. In ambiente aerobico infatti, i microrganismi utilizzano quale fonte di energia e di nutrimento le sostanze organiche del substrato consumando ossigeno ed emettendo anidride carbonica. Il metabolismo è più intenso in presenza di un maggior contenuto di composti organici facilmente biodegradabili (matrici con bassa stabilità biologica) mentre risulta più attenuato quando vi è una minore concentrazione di questi composti (matrici con elevata stabilità biologica). Il test respirometrico dinamico misura il consumo orario di ossigeno utilizzato per l’ossidazione biochimica dei composti facilmente biodegradabili contenuti in una matrice organica in condizione di insufflazione forzata d’aria nel campione. Il risultato di tale test è l’Indice di Respirazione Dinamico (IRD).
l’Indice di Respirazione Dinamico (IRD) sta assumendo sempre maggiore importanza per la verifica della sussistenza di biodegrabilità e putrescibilità. Ad esempio:
- AMMISSIBILITA’ RIFIUTI IN DISCARICA
L’ISPRA, in collaborazione con le agenzie, ha dato attuazione ai Criteri tecnici per stabilire quando il trattamento non e’ necessario ai fini dello smaltimento dei rifiuti in discarica ai sensi dell’art. 48 della L.28 Dicembre 2015 n.221. La detta linea guida è finalizzata a fornire criteri tecnici di supporto all’implementazione dell’articolo 7 comma 1, lettera b), del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, relativo al pretrattamento dei rifiuti da allocare in discarica. In particolare al par.4.2.3 (Trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati e dei rifiuti da spazzamento) si inca che ll parametro che misura la stabilità biologica di un rifiuto, ovvero il grado di decomposizione della sostanza organica a più alta degradabilità, è l’indice di respirazione dinamico potenziale (IRDP).A termine della fase di maturazione, è utilizzato come misura della degradazione della sostanza organica. Anche nel caso di rifiuti speciali non biodegradabili la sola disidratazione non può essere ritenuta sufficiente. Se a valle della disidratazione il rifiuto presenta un valore di IRDP superiore a 1.000 mgO2*kgSV-1*h-1, il rifiuto dovrà essere sottoposto a un adeguato trattamento che consenta di ridurne le caratteristiche di biodegradabilità o che ne alteri e caratteristiche chimico-fisiche. Parimenti, il solo trattamento di disidratazione non può essere ritenuto esaustivo ai fini dello smaltimento in discarica nel caso di rifiuti liquidi non biodegradabili a matrice organica aventi un contenuto di TOC superiore al 5%.
- STABILITA’ DEL COMPOST DI QUALITA’
A livello normativo sono stati definiti dei parametri chimico-fisici e dei limiti per il controllo della qualità del compost finito, ma è emersa la necessità di individuare altri parametri per valutare la stabilità biologica, ai fini di un controllo del corretto andamento del processo di compostaggio a garanzia di un minor Impatto ambientale del compost. La stabilità di un compost, è descritta anche come “la condizione in cui il tasso di consumo dell’ossigeno è tanto ridotto che non si producono condizioni anaerobiche o odori fino al punto da creare problemi durante la conservazione o l’uso finale del prodotto”. A livello italiano l’indice di respirazione è stato considerato, e valutato, come parametro da tenere in considerazione, ed eventualmente inserire a livello di atto autorizzativo, per limitare gli effetti di potenzialità odorigene del compost. L’Indice di Respirazione, tiene conto infatti del consumo di O2 del compost finito e pertanto dell’attività dei microrganismi presenti nella massa, è quindi in grado di essere un indicatore del grado di stabilità biologica del prodotto