Lo Studio Chimico Ambientale effettua il prelievo e l’analisi della radioattività nelle acque
Nell’acqua potabile, come del resto nell’aria, nel terreno, negli alimenti ecc., sono naturalmente presenti elementi radioattivi in quantità normalmente non dannose per la salute. La conseguente assunzione di radionuclidi da parte dell’uomo fa parte della normale esposizione alla radioattività naturale che è stata calcolata essere mediamente 2,4 mSv/a (milliSievert all’anno).
Può tuttavia accadere che, per diversi motivi, il contributo della radioattività naturale sia significativamente più alto della media (ad esempio in aree ricche di radon) e questo può introdurre la possibilità di rischi sanitari al pari della presenza di radioattività artificiale.
La legislazione di radioprotezione, quindi, indica i livelli di riferimento per la radioattività, indipendentemente dall’origine naturale o artificiale, al di sotto dei quali non sono ipotizzabili rischi per la salute.
In Italia attualmente i livelli accettabili di radioattività nelle acque sono riportati nel Decreto Legislativo 28/2016 che deriva dalla Direttiva europea 2013/51/Euratom.